Ciò che l’orologio si propone la misurazione esatta del tempo, concetto assai sfuggente che l’uomo prima crea e poi tenta di imbrigliare, con la versione di Bell and Ross sembra precipitare negli abissi dell’interpretazione artistica, per poi risalirne modificato, concettualizzato, diverso da ogni canone dell’orologeria classica. Il tempo si legge senza minuti e secondi. L’ora si basa su dischi e non su lancette e la lettura esatta viene concessa solo per brevi istanti, si fa effimera e sfuggente, proprio come il tempo.
L’orologio, che si chiama Twelve O’ Clock, comprende in realtà dodici orologi interconnessi tra loro perché ciascuno di essi indica su dischi concentrici un numero che diventa leggibile solo quando i dischi ruotano ricomponendo la traccia bianca su sfondo nero. Ad ogni ora, solo un orologio mostra l’ora esatta, quello il cui numero ricomposto si trova in posizione verticale e perfettamente leggibile. Un esempio: alle cinque, sarà il quinto orologio a mostrare la cifra che riporta sui suoi dischetti allineati.
Il tuo indirizzo e-mail non verrà pubblicato.
Devi essere connesso per inviare un commento.
0 Comments