Ceres scende nuovamente nelle strade per colorare la città con la street-art che ha caratterizzato alcune delle più celebri campagne pubblicitarie del marchio sin dagli anni Novanta. Se fino a qualche anno fa erano gli spot ad avere i tratti della street-art, oggi è la città stessa che diventa lo scenario di murales nati per valorizzare aree urbane periferiche.
Le città scelte fino ad ora sono Napoli e Torino e più precisamente la periferia di Ponticelli e il quartiere di San Salvario. Sono gli scenari di due grandi murales affidati a importanti firme della street-art italiana in collaborazione con Inward, l’osservatorio italiano per la creatività urbana.
A Torino l’opera è stata firmata da Corn79 che ha dipinto un enorme muro a San Salvario, il quartiere centrale e multietnico del capoluogo piemontese, sempre pieno di fermento. Il murales si intitola “Blu Cerebrale” ed è immenso e bellissimo.
Di Napoli invece si sono presi cura Rosk e Loste, writers siciliani che hanno dipinto un muro di cemento di fronte ad un campetto nel Parco Merola a Ponticelli, alla periferia della città. Il murales è a tema calcio e riprende l’attività più diffusa del parco stesso, la passione naturale degli abitanti più giovani del quartiere ma anche una tradizione che a Napoli ha una lunga storia (chi se lo dimentica Maradona?) Il titolo è molto bello ed evocativo: “Chi è vulut bene, nun s’o scorda.”
Con questo progetto Ceres torna dunque a raccontare la strada, la vita quotidiana, il naturale fermento che le anima ogni giorno e che fa parte dell’essenza stessa del marchio di birra danese tra i più apprezzati proprio per questo approccio molto street alla vita.
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