La perfezione è noiosa quando è compiuta, ma sempre interessante quando è vista come un obiettivo da raggiungere, a cui tendere, perché produce innumerevoli tentativi e stimola la creatività. A volte però a diventare vero protagonista è l’imperfezione, vista come virtù e non come difetto, addirittura come scopo finale.
È quello che si propone la collezione Reasonable Imperfection, una serie di oggetti comuni rivisitati da JungHoon Lee. L’artista ha esplorato l’inatteso legame che si crea tra l’ovvietà e l’inconsueto quando si introduce un elemento di imperfezione. La scoperta più sorprendente è che la funzionalità ne trae vantaggio.
Lo dimostra soprattutto la lampada che appartiene dalla collezione e che in qualche modo ne diventa perfetta sintesi. Si tratta di un elemento luminoso da tavolo che ripete le forme di una lampadina a bulbo imperfetta, dalla forma volutamente monca. Ciò consente di creare la base d’appoggio che un bulbo tradizionale non offrirebbe, richiedendo un supporto esterno.
Lo stesso concetto trova la sua realizzazione anche nell’orologio dal quadrante sfasato rispetto alla cassa. Vale anche per il righello che rifiuta le forme diritte e regolari dello strumento di misurazione classico e sceglie linee decisamente inattese.
Il tuo indirizzo e-mail non verrà pubblicato.
Devi essere connesso per inviare un commento.
0 Comments