Un nome molto appropriato, Pair, per una sedia impilabile che si sposa perfettamente ad una sua pari. È un’idea di Layer che ha firmato la seduta per Fritz Hansen. Si tratta di uno spunto che consente non solo di rendere l’accessorio pratico e vesartile, essendo appunto impilabile, ma anche di variarne la singola composizione grazie ad un approccio modulare.
Ogni elemento della sedia infatti si può personalizzare modificando l’accostamento dei diversi moduli che compongono la singola seduta fino ad ottenere una gamma di variazioni che sfiora una cifra quasi inimmaginabile: più di 8000 sono le varianti possibili.
Ciò fa sì che le sedie possano adattarsi agli ambienti specifici cui sono destinate, che si tratti di un uso personale ridotto a poche unità o che ci si serva di questa struttura per spazi ampi che devono accogliere moltissime persone.
Le opzioni per la spalliera sono due, unica è invece la seduta che però si declina in 5 colori. Unico anche il cuscino, declinato addirittura in 40 colori. Si può infine scegliere tra due diversi tipi di gamba. Inoltre la sedia si può impilare sia verticalmente che orizzontalmente, per la massima versatilità.
Il design sceglie un linguaggio essenziale mentre i materiali sono ricavati da compensato pressato e policarbonato. L’idea finale era quella di dare all’accessorio una geometria fluida, solida ma leggera alla vista.
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