In tempi di distanziamento sociale, separazioni forzate e soluzioni che si sforzano di creare ambienti sempre più sicuri, arriva Gyozip che è sì un sistema di separatori ma non è né definitivo né fisso. Anzi muta forma, cambia pattern, è flessibile, adattabile, originale. E pure bello.
Si tratta effettivamente di un separé ma consiste in un sistema di corde con elementi che possono scorrere, quasi come si trattasse di un telaio, per chiudere completamente lo spazio oppure aprire spiragli e creare non solo separazione ma interazione.
Il tutto con un tocco davvero artistico che rende l’interazione coinvolgente non solo esteticamente ma anche da un punto di vista creativo: chiunque può intervenire sulla struttura creando letteralmente un pattern a proprio piacimento.
Al di là della funzione separatoria dunque si svela un aspetto di interazione tra chi sta da una parte e dall’altra attraverso un oggetto d’arte che arreda lo spazio oltre a fornirgli una funzionalità specifica. L’idea è di Ji Yoon Kim.
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