Sembra un imbuto ma la sua ispirazione è meno banale di così. Addirittura si riferisce ad Einstein e alla sua teoria secondo lui lo spazio non è mai vuoto ma ha una struttura a quattro dimensioni la cui forma varia a seconda della presenza di energia e materia.
No, non stiamo improvvisando una lezione di fisica ma spiegando perché il lavandino Infinito ha questa linea. Lo hanno progettato Giulia Delpiano e Corrado Conti dello studio di architettura ovre.design e poi lo ha realizzato lo specialista del marmo FMG Shapes.
Fa parte della collezione Imera del marchio italiano ed è una meraviglia che racconta il concetto di infinito e la curvatura che si produce nello spaziotempo e lo fa con materiali sorprendenti e un approccio cromatico inaspettato.
La variante in verde screziata di rosa e beige è la nostra preferita, realizzata con scarti di marmo agglomerati e cemento Portland, per ridurre l’impatto ecologico. Ma c’è anche una versione tutta bianca. La proposta a colonna ha inoltre una base di supporto colorata a contrasto.
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